Le balere attive sul territorio Emiliano-Romagnolo
Ballerini non si nasce, si diventa. Ecco i luoghi che formano ogni giorno ballerine e ballerini
Se l’Emilia Romagna è terra di suoni e di cantanti, se è regione di orchestrali, di persone, tantissime, che fanno il mestiere del musicista, il merito è di una diffusissima geografia delle balere. Spazi che evocano immaginari fantastici, cinematografici, che la fantasia trasformava in posti dove si sperimentava il puro edonismo. E dove le orchestre facevano la professione, il ‘servizio’ e dovevano far danzare per ore, spesso con due turni in una sola sera.
Qui si sono formate più generazioni di artisti, buona parte di quelli, per fare un esempio, che sarebbero poi diventati i protagonisti della grande stagione della canzone d’autore italiana.
Tanti, in quei luoghi, mettevano in pratica quello che imparavano nelle aule austere dei Conservatori, passando, con la disinvoltura del virtuoso, da Bach al patrimonio popolare. Spazi a volte ricavati da una casa del popolo, altre volte costruiti per essere l’orgoglio del paese. Dancing e night club, balere e circoli, alcuni dall’estetica scintillante tutta luci stroboscopiche e lustrini, altri passati dai pomeriggi di tombola alla mazurka.
Alcune immaginifiche cattedrali della danza, come la famosa Ca’ del Liscio, altre più intime, immerse nel verde di un piccolo parco in periferia. Ma tutte, sempre, capaci di trasformare le vite (o più semplicemente le notti) di chi varcava l’ingresso ed era immerso in un universo ‘altro’, dove sentirsi il centro dell’universo, dove trovare una seconda famiglia, gli amici o l’amore della vita, abbracciandosi, sfiorandosi, ripetendo senza stancarsi mai quel rito fatto di seduzione, preparazione alla serata, ricerca del vestito della festa. Per ritrovarsi finalmente sulla pista da ballo, di fronte alla propria orchestra preferita, ballerini pronti a muoversi per tutta la sera, pronti a vivere l’esperienza di una vita.