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6 gradi di liscio. Invenzione a due voci
Novembre 25, 2023 | orario 21:00 – 23:30
Ingresso
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Gabriele Mirabassi – clarinetto
Simone Zanchini – fisarmonica
Conduce Luca Damiani
Lo spettacolo
Un incontro al vertice tra due grandi virtuosi del proprio strumento, nonché protagonisti della scena musicale internazionale, introdotto e accompagnato dall’intervento interlocutorio di una nota voce della radio italiana, quella di Luca Damiani, autore e conduttore di Sei gradi di separazione (Rai Radi3) cui il titolo del concerto si ispira liberamente.
La trasversalità musicale che contraddistingue entrambi gli interpreti e improvvisatori permette loro di esprimersi con facilità da sempre sia nel mondo del jazz che in quello della musica classica. In questo duo, la goliardia dei ritmi del Sud America e la profondità pulsante del vecchio swing si mescolano alle sonorità di un jazz odierno e moderno che si esprime nello stile compositivo di entrambi. L’eclettismo dei due musicisti permette loro di spaziare ed improvvisare in maniera estemporanea raggiungendo vette di altissimo inter-play comunicativo, alternando composizioni originali a celebri standard del repertorio latino-americano.
Il progetto conta sulla grande forza e il suono di un solista del calibro di Gabriele Mirabassi, da più di trent’anni tra i migliori clarinettisti del panorama mondiale, sostenuto dal magma sonoro e creativo di Simone Zanchini, considerato uno dei più originali e innovativi fisarmonicisti attivit sulla scena internazionale.
Gli artisti
Gabriele Mirabassi è uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall’incisione diColoriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Sergio Assad Velho Retrato e firma Cambaluc, dove il quartetto di clarinetti namaste è affiancato da vari ospiti tra i quali lo stesso Galliano, Riccardo Tesi e il fratello Giovanni. Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria “miglior nuovo talento”. Nel 2000 a “Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D’Auria il progetto Lo Stortino che riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all’estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione alle variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea, ponendo le basi per quella linea di ricerca che animerà gran parte dei lavori che seguiranno. Tra i dischi successivi si segnalano 1 a 0(Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja), Fuori le mura (Egea) in duo con Luciano Biondini e New Old Age, con John Taylor e Steve Swallow. Ai primi di ottobre 2003 Gabriele Mirabassi e Guinga, straordinario chitarrista, compositore e cantante brasiliano, hanno inciso il loro primo disco in duo,”Graffiando vento”, presentato in occasione di Umbria Jazz Summer 2004 e definito nello stesso anno dalla Folha de Sao Paulo “miglio disco di musica strumentale brasiliana dell’anno”. Le collaborazioni sono numerosissime, ed estremamente eterogenee sul piano degli stili e dei linguaggi, molte sono documentate discograficamente (Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio madeira-brasil, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana), solo per citarne alcune. Negli ultimi anni Mirabassi ha ampliato notevolmente il suo panorama di collaborazioni, sapendo allargarsi con coraggio ad altri ambiti di spettacolo: oltre alla, ormai stabile collaborazione con Gianmaria Testa, ricordiamo quella con lo scrittore Erri De Luca (insieme al quale ha dato vita allo spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”), quella con la cantante Barbara Casini e Monica Demuru (in trio, hanno realizzato lo spettacolo/concerto, a metà tra musica e teatro, “Costruzione”, dedicato alla figura di Chico Buarque). Sempre nell’ambito di un interessante scambio delle arti, di recente ha partecipato al progetto “Animalie” con David Riondino, Giorgio Rossi e con la regia di Giorgio Gallione. “Canto di ebano”, uscito a marzo 2008 con la storica etichetta EGEA, è un omaggio allo straordinario legno africano e alle appassionate mani (italiane) che lo trasformano in clarinetto. Un disco a lungo atteso e da lui lungamente desiderato, interamente a suo nome. “Canto di ebano” ha vinto il ventiseiesimo TopJazz 2008 come Miglior disco dell’anno. Miramari, che lo vede in scena con André Mehmari, giovane, talentuosissimo ed eclettico pianista, compositore ed arrangiatore brasiliano, candidato nel 2008 ai latin Grammy Awards, rappresenta l’ultima fatica, uscita in Italia ed Europa a febbraio 2010 con la storica etichetta di sempre, Egea Records
Simone Zanchini
Fisarmonicista tra i più interessanti e innovativi del panorama internazionale, la sua ricerca si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica ed elettronica, sperimentazione sonora, contaminazioni extracolte senza dimenticare la tradizione, sfociando così in un personalissimo approccio alla materia improvvisativa. Diplomato con lode in fisarmonica classica al Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, con il maestro Sergio Scappini. Strumentista eclettico, esercita un’intensa attività concertistica con gruppi di svariata estrazione musicale (improvvisazione, musica contemporanea, jazz, classica). Ha suonato nei maggiori festival e rassegne in Italia (Clusone Jazz, Umbria Jazz, Tivoli Jazz, Time in Jazz -Berchidda, Sant’Anna Arresi, Barga Jazz, Mara Jazz, Jazz in’it -Vignola, Ravenna Festival, Rossini Opera Festival, Siena Jazz, Rumori Mediterranei – Roccella Jonica) e nei più importanti festival internazionali (Francia, Austria, Germania, Inghilterra, Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Slovenia, Croazia, Macedonia, Spagna, Norvegia, Russia, Tunisia, Libano, India, Venezuela, USA, Giappone). Vanta collaborazioni con molti musicisti di fama internazionale e di differenti estrazioni: Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto, Marco Tamburini, Massimo Manzi, Tamara Obrovac, Vasko Atanasovski, Paolo Fresu, Antonello Salis, Han Bennink, Art Van Damme, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Mario Marzi, Michele Rabbia, Andrea Dulbecco, Giovanni Tommaso, Gabriele Mirabassi, Frank Marocco, Bill Evans, Adam Nussbaum, Jim Black, John Patitucci.
Dal 1999 collabora stabilmente con i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, con cui compie regolarmente tournee in ogni parte del mondo. All’attività concertistica e di ricerca, Zanchini affianca anche quella didattica, tenendo workshop sulla fisarmonica e sull’improvvisazione. Dal 1996 ha pubblicato circa una ventina di dischi, tra i più recenti troviamo: nel 2006 Bebop Buffet (Wide Sound) in duo con Frank Marocco, disco esemplare del linguaggio Bebop espresso con la fisarmonica. Nel 2009 Meglio solo! (Silta Records) nel quale sperimenta le possibilità timbriche del suo strumento attraverso l’uso di una particolare fisarmonica midi, live-electronics e laptop, nello stesso anno esce anche Fuga per Art 5et (Dodici Lune Records) l’unico disco tributo di Zanchini, omaggio al suo grande maestro, nonchè uno dei massimi esponenti della fisarmonica jazz: Art Van Damme. Nel settembre 2010 pubblica il disco The way we talk (In+Out Records), con un quartetto internazionale che coinvolge musicisti europei e statunitensi: Ratko Zjaca alle chitarre, Martin Gjaconovski al cbasso e Adam Nussbaum alla batteria. Nel Maggio 2012 viene pubblicato My Accordion’s Concept (Silta Records), un progetto costruito su improvvisazioni radicali per fisarmonica acustica e live electronics, tentativo coraggioso di Zanchini di sovvertire il comune codice espressivo attraverso il suo strumento, tra i più fortemente radicati nella musica cosidetta riconoscibile. Nel 2015 esce “CASADEI SECONDO me” (Stradivarius) il tributo al maestro Secondo Casadei, dove Zanchini rivisita in chiave moderna le melodie più famose del compositore romagnolo e nel 2016 “Don’t try this anywhere” il personale tributo di Zanchini al grande sassofonista Michael Brecker. Un disco dalle sonorità e linguaggi moderni, registrato a New York con una band di altissimo livello internazionale con, tra gli altri, John Patitucci al basso e Adam Nussbaum alla batteria. Questo disco ha vinto il premio “Orpheus Award 2016” come miglior album dell’anno in Italia. In uscita per il 2018 “Cinema Paradiso” progetto sulle musiche di Nino Rota che vede Zanchini solista con la prestigiosa HR Frankfurt radio big band, la big band della radio-tv nazionale tedesca.
Luca Damiani è uno scrittore e conduttore radiofonico italiano. nato a Firenze, ma trasferitosi ventenne a Roma, ha esordito nella narrativa nel 1990 con il romanzo Guardati a vita vincitore del premio Grinzane Cavour nella categoria giovane autore esordiente.
Parallelamente all’attività di scrittore, ha affiancato quella di critico musicale e conduttore radiofonico, in particolare del programma “Sei gradi” di Rai Radio 3. È Direttore artistico dell’Entroterre Festival, organizzato dalla Fondazione Entroterre.