Le tradizioni in via di estinzione del folk bolognese varcano l’oceano e atterrano a Chatham, nella valle dell’Hudson: il 29 luglio Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro per la danza alla Biennale di Venezia 2019, porterà la sua versione della polka chinata ad uno dei Pathway Days di Ps21, un centro culturale innovativo a sostegno delle performing arts a nord di New York. Lo spettacolo, che avrà a Chatham la sua prima americana, si intitola Save the Last Dance for Me.
La polka chinata (in dialetto ‘a chinéin’) è una derivazione del liscio ‘filuzziano’ ballata da una coppia di soli uomini. “Quando la vidi per la prima volta in un video nel 2017 rimasi conquistato”, ha detto Sciarroni al New York Times: “Mi affascinò l’intimità dei ballerini che giravano vorticosamente reggendosi in una specie di abbraccio”. Il coreografo interpellò in proposito Giancarlo Stagni, maestro di ballo di Castel San Pietro Terme, da cui apprese che i ballerini di polka chinata si potevano a quel punto contare sulle dita di una mano.
La polka chinata è una danza di corteggiamento eseguita da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra.
Il progetto di Sciarroni è composto da una performance di due danzatori e da una serie di workshop volti a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione. Al posto della fisarmonica tradizionale dei balli lisci (resuscitata in chiusura della performance), Sciarroni ha adattato il brano a una colonna sonora electro-swing di Aurora Bauza e Pere Jou. Stagni aveva ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Il maestro di Castel San Pietro si era imbattuto nel ballo negli anni Settanta, quando era già in declino: “Alcuni anziani lo conoscevano, ma non erano più capaci di ballarlo”.
Si va così a scavare nelle origini di un ballo nato ai primi Novecento quando uomini si sfidavano l’un l’altro volteggiando sotto i portici di Bologna per vedere chi era il più veloce. Ma era anche una danza del corteggiamento: alle feste e nelle balere, dove giovani donne non sposate non potevano ballare, gli uomini ballavano tra loro per attirare l’attenzione di potenziali future compagne.
Oggi ci sono solo tre coppie che ballano la polka chinata: due di loro sono i ballerini contemporanei Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, scelti da Sciarroni per Save the Last Dance.
Poco conosciuto negli Usa, Sciarroni in Europa è famosissimo. Il suo lavoro esplora e si appropria di tecniche provenienti dalle danze folk, ma anche dallo sport e dal circo. Una polka chinata originariamente durava due minuti, Sciarroni ha dilatato il ballo portandolo a venti e spingendo all’estremo la resistenza dei ballerini: “Più stanchi diventano”, ha spiegato al New York Times, “più sentono gioia”